Nel 1972 nel nord Italia la parola mafia evoca più un film di grande successo che una minaccia incombente, molto più vicina di quanto si immagini. A Vigevano, il sequestro di Pietro Torrielli Jr, figlio di una famiglia legata all’industria della calzatura, segna l’inizio di una tragica sequenza di rapimenti prevalentemente di giovani, operati dalla criminalità organizzata in Lombardia.
Così, in silenzio, dalla defilata provincia ha inizio una storia di violenze; di esorbitanti richieste di riscatto. Le vittime, prima, sono cognomi conosciuti poi, diventano solo cose, merci di scambio, e spesso non tornano più a casa. Come Cristina Mazzotti, 18 anni. Muore la sera del pagamento del riscatto, il suo corpo viene abbandonato in una discarica. 5 centimetri d’aria racconta questa tragica stagione, concentrandosi sulla vicenda di “Cricri”, che, come tante altre di queste vittime, prima è stata lasciata sola, poi cantata solo dal silenzio.