LA MERITOCRAZIA: UN’ILLUSIONE CHE GIUSTIFICA LE DISEGUAGLIANZE?

Luigino Bruni

La meritocrazia ai nostri giorni gode di una strana fama. Tanti politici, imprenditori, esponenti della società civile promuovono la società meritocratica come una società a misura d’uomo, l’unica all’altezza delle sue esigenze di giustizia sociale; molti filosofi, economisti, politologi, sociologi, vedono invece nella meritocrazia un’ideologia che legittima le disuguaglianze, una falsa promessa di mobilità sociale ed uguaglianza delle opportunità. L’interrogativo allora non è sulle ragioni o i torti di una parte rispetto all’altra, ma sulla natura dell’ambivalenza insita nella meritocrazia.
Cerchiamo di capire se il successo è sempre equivalente al merito. Se così fosse, la pretesa della meritocrazia di separare i pochi ‘meritevoli’ dai molti ‘demeritevoli’, sarebbe pienamente fondata. Nella storia le oligarchie, i governi dei pochi, hanno sempre tentato di presentarsi come aristocrazie, i governi dei migliori (pochi). La meritocrazia sembra proprio adatta a questa funzione. Eppure quando guardiamo più in profondità nei successi individuali nella scuola, nello sport, in politica, in economia, vediamo che c’è molto di più del semplice merito.

Luigino Bruni è economista e storico del pensiero economico, con interessi in filosofia e teologia. Ordinario di economia politica alla LUMSA di Roma, è direttore scientifico di The Economy of Francesco e presidente della Scuola di economia civile di Figline e Incisa Valdarno. Collabora con “Avvenire”.

Opere principali: Vilfredo Pareto. Alle radici della scienza economica del Novecento (1999), Il prezzo della gratuità (2006); Reciprocità. Dinamiche di cooperazione, economia e società civile (2006); La ferita dell’altro. Economia e relazioni umane (2007); (A cura di) e Stefano Zamagni, Dizionario di Economia Civile (2009); L’ impresa civile. Una via italiana all’economia di mercato (2009); L’ethos del mercato. Un’introduzione ai fondamenti antropologici e relazionali dell’economia (2010); Le nuove virtù del mercato, nell’era dei beni comuni (2012); Le prime radici. La via italiana alla cooperazione e al mercato (2012); Economia con l’anima (2013); L. Bruni, N. Riccardi, P. Rota Scalabrini, L’uomo spirituale e l’homo oeconomicus. Il cristianesimo e il denaro (2013); Ricchezze. Beati quelli che investiranno in economie di comunione (2014); L. Bruni e A. Smerilli, L’altra metà dell’economia.Gratuità e mercati (2014); Fondati sul lavoro (2014); Le imprese del patriarca. Mercato, denaro e relazioni umane nel libro della Genesi (2015); Il mercato e il dono. Gli spiriti del capitalismo (2015); La foresta e l’albero. Dieci parole per un’economia umana (2016); Gli imperi di sabbia. Logiche del mercato e beatitudini evangeliche (2016); La sventura di un uomo giusto. Una rilettura del libro di Giobbe (2016); Una casa senza idoli. Qoèlet, il libro delle nude domande (2017); L. Bruni, L. Becchetti, S. Zamagni, Economia civile e sviluppo sostenibile (2019); Le donne nascoste nella Bibbia (2020); Più grandi della colpa (2020); L’esilio e la promessa (2021); L’anima e la cetra (2021); L. Bruni e M. Grilli, L’uso dei beni (2021); Il Vangelo Secondo Marco (2022); L’economia che fa vivere (2022); La comunità fragile (2022); Capitalismo meridiano (2022); Il segno e la carne (2023); La Fedeltà e il riscatto (2023).

 

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