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Bari. I solisti: al via il terzo ciclo di performance studio al Teatro Abeliano

24 October 2022

Prezzo dei biglietti

Abbonamento a 9 spettacoli – 50 euro
Ingresso – 8 euro

13 ottobre – NICO SALATINO – QUESTA SERA SI RIDE A SOGGETTO

Nico Salatino, artista, con 54 anni di mestiere vuol offrire tanti aneddoti storici, di costume e società, di cabaret (quello vero, de “i Gufi” che prendeva piede a fine anni ‘50). Dal ’60 viene chiamato di notte (alle 2) da Rai2 e catapultato in prima serata e di lì nacque il Nico Salatino. Da Milano però aveva nostalgia di tornare a Bari e ci torna all’aprirsi de “il Purgatorio”.Era l’epoca dei dischi di vinile, che gli ha ispirato molte gag, e ha inaugurato pertanto una comicità che mette a nudo la realtà contemporanea.

Oggi continua per la meravigliosa Puglia, e per Bari con il suo lungomare unico. Ha scritto moltissime canzoni famose dedicate a Bari (come “Bari amòrmì”, “Malanconì”), in dialetto, in quanto a suo dire il dialetto è poesia pura.

20 ottobre – CLAUDIA LERRO – QUESTO NON È UNO SPETTACOLO

Sono nata il 21 ottobre 1982. Quest’anno festeggio i miei 40 anni. Se la vita fosse uno spettacolo, quest’anno dovrebbe essere il punto più alto. Quale miglior momento per raccontarmi, se non alla mezzanotte del mio quarantesimo anno di vita? Prometto una confessione laica, spudorata, senza maschera, con torta e candeline. E dato che di vita si tratta, non di teatro, questo non è uno spettacolo. E’ una festa, a cui siete tutti invitati.  

27 ottobre – ROBERTO PETRUZZELLI – BOH!

Mi sono sempre chiesto perché si decide di fare l’attore che è uno dei mestieri più precari.

E, l’unica risposta sincera e non retorica, è stata : BOH! Nel senso che non lo so!

Nel mio intervento, per dare una risposta  “personale”al quesito, regalerò al pubblico, i monologhi che hanno caratterizzato e segnato la mia esperienza di lavoratore dello spettacolo, con la qualifica : attore di prosa. Proporrò i miei metodi, le mie tecniche, considerandole parte integrante e fondamentale del processo di simulazione che il “teatro” richiede. L’ obiettivo di questo lavoro è ri-cercare, valutare e sintetizzare le mie principali evidenze bibliografiche. Conclusioni.

Il lavoro sarà sviluppato e proposto attraverso vari monologhi :

Il monologo più recitato, il monologo che ha ricevuto più applausi, il monologo che più mi ha divertito, il monologo che mi ha dato più soddisfazione, il monologo che … vorrei tanto interpretare.

D’altra parte, un attore, può esprimersi solo recitando e cercando nella “falsità” di essere “sincero”.

Roberto Petruzzelli

3 novembre – DANIELA BALDASSARRA – RIDERE È UNA COSA SERIA

Che ruolo può avere la comicità, in particolar modo la comicità femminile, nella lotta alle disparità e alle discriminazioni? Contrariamente a quanto si crede, la comicità è la forma di comunicazione più seria, perché scava a fondo e fa a pezzi pregiudizi e tabù.

All’interno di questo appuntamento Daniela Baldassarra proporrà diverse riflessioni culturali utilizzando il linguaggio dell’ironia e del sarcasmo, e alternerà brevi monologhi a momenti di confronto col pubblico. Un percorso ad ostacoli che spazierà dalla psicologia, alla religione, alla letteratura, con passaggi inaspettati e scoppiettanti e con un occhio di riguardo alle differenze di genere e alle minoranze, tematiche centrali dei suoi lavori.

10 novembre – TONY MARZOLLA – UN UOMO RIDICOLO

Io sono un uomo ridicolo. Lo so. Sono in molti a pensarlo. Lo so. Io per primo riderei di me stesso. E ridendo mi direi “Quanto sono cretino!” Mi sembra un buon inizio però! No?!

A questo punto voi mi direte, cosa potrebbe mai insegnarci un uomo così ? Nulla infatti, lo faccio solo per soldi. Scherzo naturalmente! Ve l’avevo detto che ero cretino! Avete visto che non scherzavo? Bene.

Io sono sempre stato ridicolo, fin da quando ero piccolo. Sono nato proprio così. Poi però  qualcosa è cambiato nella mia vita ed adesso voi mi vedete (su in foto) così bello, ma in realtà sono sempre il cretino di prima, con una, come dire, con una “cosa” in più: io ora sono felice. Ed è proprio questo che voglio raccontarvi, di come lo sono diventato. Ci state? Dovete dire per forza di si… È inutile che ci pensate.

Io non so se si può insegnare la felicità, però sono certo che la si può raccontare.

E se a raccontarla è “un uomo ridicolo ma felice” forse si può anche trasmettere? Boh! Io non vi prometto niente ma mi sembra un occasione da non perdere, no… No?!

Ps. Niente di personale eh… è tutto ispirato a “Sogno di un uomo ridicolo” di Dostoevskij.

17 novembre – TIZIANA SCHIAVARELLI – MI CHIAMAVANO IL FEROCE SALADINO

Potrebbe sembrare un nomignolo simpatico quello che mia madre mi diede da bambina per sottolineare la mia vivacità. E in effetti, tutti in famiglia mi chiamavano “simpaticamente” così.

Quando mi vedevano arrivare, dicevano: “mo’ viene il feroce saladino!”…

In realtà, pare che fosse drammaticamente vero: non ero solo una bambina vivace.

Ero una bambina feroce. Avrei potuto essere una Kickboxing, una lottatrice greco romana ma ho fatto l’attrice. Ho preferito salire sul ring dello spettacolo e tutta la mia grinta l’ho tradotta nelle caratterizzazioni dei personaggi che interpreto.

Il palcoscenico diventa spazio vitale entro il quale comunico il mio essere, la mia voglia di vivere e di comunicare con la gente cercando di dare il meglio di me.

E sotto la brace della mia “vivacità” c’è la voglia di abbracciare il mondo.

 “Mi chiamavano il feroce Saladino” più che uno spettacolo è un raccontare me stessa con tutte le spigolature del mio carattere, della mia indole, della mia creatività, ma anche della mia della mia esperienza di donna e di attrice e se mi posso permettere, anche della mia dolcezza quando, il feroce Saladino si assopisce con il calore del pubblico.

24 novembre – PAOLO COMENTALE – UNA MELA SUL MOLO

Una passione per il teatro di figura e per Pulcinella in particolare nata dal racconto del padre, sbarcato dopo tanti anni di guerra, nel porto di una città  distrutta ma vitale.

La passione per il teatro nata per caso e alimentata giorno per giorno da un rapporto speciale con il pubblico più esigente. Quello dei bambini…

Questi gli ingredienti principali di una scelta artistica che è anche una scelta di vita…

1° dicembre – MARIA GIAQUINTO – VITA DA ARTISTA

Pablo Picasso diceva che “Ogni bambino è un artista. Il problema è poi come rimanere un artista quando si cresce”. Ma cos’è un artista? Essere artisti è un impegno che va aldilà dell’idea che se ne ha comunemente. Entrare nell’arte significa rendere arte il quotidiano, aprirsi a possibili scoperte, agli infiniti modi di guardare le cose e le persone. Quello dell’artista, dunque, è un modo di vivere, di osservare, interpretare la realtà, anche quella più nascosta, impensabile, indicibile. Maria Giaquinto ci guida in un viaggio sentimentale, tra il serio e il faceto, attraverso esperienze, testi, autori, canzoni, racconti di vita e di formazione, alla ricerca del senso della parola “Artista”.

8 dicembre – ANTONELLA CARONE –  PARLIAMO DI DONNE

C’è una foto datata ottobre 2012 che ritrae Franca Rame concentratissima su un mazzo di carte nel bel mezzo di una partita di burraco. Quella foto l’ho scattata io. Era un pomeriggio, uno dei tanti, tra le 14 e le 15.30, quando c’era la pausa dai corsi. Un orario che a me metteva sempre inquietudine, perché se sei meridionale la controra te la porti dentro, e se non ti lasci andare al sonno, devi fare i conti con te stesso. Per forza.
Avevo 24 anni e studiavo per fare l’attrice. Ero lì per quello, giammai per sfidarla a burraco, che a carte sono sempre stata una schiappa. A un certo punto disse: “Voi attrici avete il compito di parlare della vostra natura di donne. E’ la ricchezza più grande che avete l’esser donne, chiunque scegliate di essere. “

“Chiunque scegliate di essere”. E’ la frase che ha illuminato come un gigantesco faro il mio percorso sin qui, che ha riempito di senso i personaggi che ho interpretato e quelli che interpreterò.
“Parliamo di donne” non sarà uno spettacolo, né un omaggio a Franca e neppure la riproposizione dell’omonima pièce con cui lei debutto nel ’77. Sarà il MIO racconto della donna che ho scelto di essere da quel fatidico incontro. Sul palco e fuori.

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