P COME PENELOPE

di e con Paola Fresa

Cast

Accademia Perduta/Romagna Teatri, Fondazione TRG Torino
P COME PENELOPE
di e con Paola Fresa
in collaborazione con Christian Di Domenico
supervisione registica Emiliano Bronzino
scene e costumi Federica Parolini
regista assistente Ornella Matranga
in collaborazione con Officina Corvetto Festival, TRAC, KanterSTrasse, Dialoghi_Residenze delle arti performative a Villa Manin
a cura del CSS Teatro stabile d’innovazione FVG

DESCRIZIONE

La domanda dalla quale siamo partiti è chi è Penelope oggi. Una donna che aspetta per anni un uomo che non sa dire se sia vivo o morto, di cui riceve nel tempo informazioni frammentarie, più vicine al “si dice” che alla realtà dei fatti. Una madre che cresce da sola un figlio che, a sua volta, non ha mai conosciuto il padre e che, nutrito dal suo ricordo, si appresta a diventare un uomo. Il processo drammaturgico parte dall’etimologia del nome “Penelope”, anatraccola, con esplicito riferimento a quell’episodio dell’infanzia del personaggio secondo cui la futura moglie di Ulisse fu vittima di un tentativo di affogamento da parte del padre. Nell’interpretazione che della vicenda nota si vuole dare, questo accadimento fa della nostra Penelope un personaggio traumatizzato.

In uno spazio chiuso, asettico, come un laboratorio di analisi, mettiamo sotto il microscopio l’iconica storia di Penelope, cerchiamo di restituire alla figura universale del mito il suo sguardo negato, quello della donna che l’ha subito-vissuto, riconoscendo così una funzione attiva nella narrazione della sua vita. La nostra P, bloccata in questo spazio, itera il suo fare e disfare la scena - come la Penelope omerica faceva e disfaceva la tela – raccontandosi, ricostruendo il suo passato e immaginando il suo futuro. P ripercorre la sua esistenza segnata dal rapporto con il padre, trascorsa aspettando un uomo che non è mai tornato, interrotta per un figlio che, una volta cresciuto, ha scelto di non aspettare e di partire. In una sorta di confronto tra le triadi dei ruoli maschili e femminili: padre, marito, figlio e madre, moglie, figlia. La chiave ironica con cui affrontiamo queste tematiche universali, riporta immediatamente l’indagine intorno al mito al nostro vivere contemporaneo, restituendoci un’educazione sentimentale al femminile che vuole mettere al centro la ricerca della felicità.

Costi e opzioni

Orario di inizio degli spettacoli: 10

Prezzi dei biglietti:
biglietto intero € 7 / ridotto primaria e media inferiore € 6

Per maggiori informazioni e prenotazioni: 3208607996 / 3403129308 / 3290474358

15
Venerdì
Marzo
10:00

DETTAGLI

15
Venerdì
Marzo
10:00

DETTAGLI

Cast

Accademia Perduta/Romagna Teatri, Fondazione TRG Torino
P COME PENELOPE
di e con Paola Fresa
in collaborazione con Christian Di Domenico
supervisione registica Emiliano Bronzino
scene e costumi Federica Parolini
regista assistente Ornella Matranga
in collaborazione con Officina Corvetto Festival, TRAC, KanterSTrasse, Dialoghi_Residenze delle arti performative a Villa Manin
a cura del CSS Teatro stabile d’innovazione FVG

DESCRIZIONE

La domanda dalla quale siamo partiti è chi è Penelope oggi. Una donna che aspetta per anni un uomo che non sa dire se sia vivo o morto, di cui riceve nel tempo informazioni frammentarie, più vicine al “si dice” che alla realtà dei fatti. Una madre che cresce da sola un figlio che, a sua volta, non ha mai conosciuto il padre e che, nutrito dal suo ricordo, si appresta a diventare un uomo. Il processo drammaturgico parte dall’etimologia del nome “Penelope”, anatraccola, con esplicito riferimento a quell’episodio dell’infanzia del personaggio secondo cui la futura moglie di Ulisse fu vittima di un tentativo di affogamento da parte del padre. Nell’interpretazione che della vicenda nota si vuole dare, questo accadimento fa della nostra Penelope un personaggio traumatizzato.

In uno spazio chiuso, asettico, come un laboratorio di analisi, mettiamo sotto il microscopio l’iconica storia di Penelope, cerchiamo di restituire alla figura universale del mito il suo sguardo negato, quello della donna che l’ha subito-vissuto, riconoscendo così una funzione attiva nella narrazione della sua vita. La nostra P, bloccata in questo spazio, itera il suo fare e disfare la scena - come la Penelope omerica faceva e disfaceva la tela – raccontandosi, ricostruendo il suo passato e immaginando il suo futuro. P ripercorre la sua esistenza segnata dal rapporto con il padre, trascorsa aspettando un uomo che non è mai tornato, interrotta per un figlio che, una volta cresciuto, ha scelto di non aspettare e di partire. In una sorta di confronto tra le triadi dei ruoli maschili e femminili: padre, marito, figlio e madre, moglie, figlia. La chiave ironica con cui affrontiamo queste tematiche universali, riporta immediatamente l’indagine intorno al mito al nostro vivere contemporaneo, restituendoci un’educazione sentimentale al femminile che vuole mettere al centro la ricerca della felicità.

Costi e opzioni

Orario di inizio degli spettacoli: 10

Prezzi dei biglietti:
biglietto intero € 7 / ridotto primaria e media inferiore € 6

Per maggiori informazioni e prenotazioni: 3208607996 / 3403129308 / 3290474358

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