La memoria determina la nostra identità e per questo a lei è affidato molto del nostro destino: una memoria sana si fonda sulla capacità di dimenticare. Così I Reduci, un'opera che dimostra la vitalità teatrale della Puglia tentando una sintesi espressiva attraverso un insieme di artisti e forze produttive di varia esperienza. In casa di un medico arrivano ospiti due suoi pazienti: due smemorati. Il primo, dopo un grave incidente, non ricorda nulla della sua vita; l'altro dimentica le cose più semplici e vicine. Anche la compagna del medico è stata sua paziente: lei, per il bisogno di dimenticare. Il dramma si manifesta nel confronto fra queste due condizioni. La vita può essere soffocata dalla dimenticanza come dal ricordo. E se ricordare significa riportare al cuore, la qualità della memoria si manifesta nella capacità di scegliere cosa tenere e cosa non. L'ambiente in cui si muovono gli attori è una specie di "deposito oggetti smarriti" e la memoria assume il ruolo di protagonista patologica di un giallo del sentimento.