SERATA COLORATA

Musiche dal Campo di Internamento di Ferramonti

Ferramonti è una località in provincia di Cosenza dove sorse uno dei più grandi campi di concentramento italiani della seconda guerra mondiale. I campi di internamento in Italia erano quasi 50. Vi transitarono, fra il giugno 1940 e il settembre 1943, più di 3.000 ebrei stranieri e anche apolidi, dissidenti politici, cittadini di nazioni nemiche, slavi e indesiderati. È storia rimasta per decenni sconosciuta, che è un dovere riportare alla memoria. La zona su cui sorse il campo era povera e malarica. Eppure, nonostante la mancanza di libertà, la carenza di cibo e le malattie, a Ferramonti (come, del resto, negli altri quasi cinquanta “campi del duce”, allora distribuiti nella Penisola) gli internati venivano trattati con rispetto e senza violenze. Anche perché, seppur persecutorio, l’internamento degli ebrei da parte del fascismo – prima della nascita della Repubblica di Salò – non era ancora finalizzato alla Shoah.

Per questo, gli internati del campo, in particolare gli ebrei, conservarono un ricordo generalmente positivo dei loro “carcerieri” (Paolo Salvatore, Mario Fraticelli, Gaetano Marrari); come pure dei contadini dei dintorni e degli abitanti dei paesi vicini (Tarsia, Bisignano, Santa Sofia), che avevano avuto l’opportunità di conoscere e del cappuccino inviato dal Vaticano a vivere nel campo: padre Callisto Lopinot, un missionario di origine alsaziana.

Così a Ferramonti furono possibili attività artistiche e musicali. Nel campo, in particolare, erano internati molti musicisti, alcuni dei quali sarebbero divenuti molto noti nel dopoguerra. Tra essi, il trombettista Oscar Klein, il direttore d’orchestra Lav Mirski, il pianista Sigbert Steinfeld, il cantante Paolo Gorin, il compositore Isko Thaler e il pianista Kurt Sonnenfeld, giovane ebreo viennese, che sperava di espatriare negli Stati Uniti, ma venne arrestato a Milano e inviato a Ferramonti.

Spesso nel campo venivano organizzati concerti musicali, sia strumentali che corali, e spettacoli di vario tipo, cui gli internati dettero il nome di “Serate Colorate”, dove il jazz, il cabaret, l’operetta dominavano la scena. Di tutta questa ricchezza musicale si era quasi persa traccia, finché Armida Locatelli, erede e per anni assistente di Kurt Sonnenfeld, non si presentò un giorno al Conservatorio di Milano con una scatola di spartiti manoscritti che aveva ricevuto in eredità. Erano le musiche scritte ed eseguite a Ferramonti, ma anche fotografie, diari, lettere: un materiale inedito di cui il musicista e musicologo Raffaele Deluca comprese subito lo straordinario valore storico.

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26 gennaio 2023 – GIORNATA DELLA MEMORIA
SERATA COLORATA
Musiche dal Campo di Internamento di Ferramonti

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