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18/05/2023 di Elena Capone

FIRST LOVE L’ARTE DELLA MEMORIA

Marco D’Agostin apre la rassegna di danza contemporanea curata dal TTP
Platea semi vuota. Sarà forse colpa del ponte del 25 Aprile?

Una busta accuratamente confezionata ci viene consegnata prima dell’inizio dello spettacolo; al suo interno una foto datata 1995 di Marco bambino e Stefania Belmondo (ex fondista italiana di sci pluripremiata) immortalati dopo una gara in cui Marco arrivò diciannovesimo, una spilla e una cartolina con su scritto il testo di una canzone di Adele intitolata First Love.
First Love è lo spettacolo curato e interpretato dal performer Marco D’Agostin, apre la stagione primaverile della rassegna di danza contemporanea del DAB (Danza a Bari), inserita nella programmazione 2023/2024 del Teatro Pubblico Pugliese con due spettacoli, First Love e Best Regards, andati in scena il 24 e il 25 Aprile.
Una scelta degna di un sold out che tuttavia ha visto riempite a malapena due file del teatro Kismet di Bari. La causa sarà stata il ponte del 25 Aprile, oppure, ammettiamolo, la danza contemporanea non incuriosisce tanto quanto altre forme di spettacolo?

Una foto, come anche una canzone, possono proiettarci nel passato evocando emozioni tenute chiuse in un cassetto e facendole rivivere come se il tempo non avesse cancellato nulla.
La ricerca sulla memoria e il ricordo costituisce la cifra stilistica di un performer completo capace di padroneggiare sulla scena il corpo, tanto quanto la voce e le emozioni.
Un raro caso in cui la danza contemporanea si spoglia della maschera del noiosamente astratto per evocare immagini autentiche senza sfociare mai nel banale o nel mero virtuosismo tecnico. Un linguaggio sottile e delicato quello di Marco a metà tra il descrittivo e il minimale, tra il semplice e il complesso, sintesi perfetta di linguaggi diversi, quello della parola, del suono e delle azioni fisiche, che trovano equilibrio e di cui è difficile tracciarne i confini.

Marco si presenta. Parte il brano della cantante pop. Il playback accompagnato da gesti semplici in slow motion e poi la telecronaca, da lui raccontata in live, di una gara che vide la Belmondo vincitrice; parole e corpo scandiscono il ritmo dello spettacolo: talvolta lento come in curva, altre accelerato come in discesa.
A un certo punto si capisce che le storie, la sua e quella della fondista, si sovrappongono; passaggio interessante che da un lato disorienta lo spettatore ma che allo stesso tempo rompe la narrazione spostando il focus da un soggetto all’altro.
Lo sport e la danza trovano punti di contatto, accomunati dal sentimento ambizioso di raggiungere un “traguardo”: l’auto affermazione, la vittoria, dimostrare al mondo di essere i migliori, o semplicemente di esserci, passando da cadute e risalite (come la bacchetta spezzata nel cuore della gara della Belmondo). Metafora della vita dove le difficoltà sono le migliori alleate per una crescita personale.
Marco questa gara l’ha vinta se non sulla pista da sci, sicuramente sul palcoscenico per l’onestà della sua arte, per la cura e l’appassionata ricerca che traspare dai suoi spettacoli.
Motivo per cui sarebbe bello, la prossima volta, riempire quel teatro e godere della sua arte della memoria.

Promo spettacolo: https://www.youtube.com/watch?v=lpXJYaFYwP0
Performed by Marco D’Agostin
Sound: LSKA
Scientific research and advice: Stefania Belmondo, Tommaso Custodero
Dramaturgical advice: Chiara Bersani
Lights: Alessio Guerra
Direzione tecnica: Paolo Tizianel
Organization and administration: Eleonora Cavallo, Damien Modolo, Federica Giuliano
Care and promotion: Marco Villari
Visual: Isabella Ahmazdadeh
Produced by Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale / Torinodanza festival e Espace Malraux – scène nationale de Chambéry et de la Savoie, nell’ambito del progetto “Corpo Links Cluster”, sostenuto dal Programma di Cooperazione PC INTERREG V A – Italia-Francia (ALCOTRA 2014-2020), VAN
Supported by ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche (azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’autore coordinata da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino), Lavanderia a Vapore, inTeatro

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