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05/02/2024 di Mariantonia Capriglione

LE NOSTRE ANIME DI NOTTE _ UN BALSAMO CONTRO LA SOLITUDINE

Una camera da letto ricreata come su un set cinematografico: un letto matrimoniale occupa quasi tutto lo spazio; due comodini con sopra un abat-jour; una sedia poggiata vicino a un muro; vecchie foto incorniciate e appese alle pareti. Tutto assume le tonalità chiare del beige che contrastano con il colore scuro dello spazio circostante; il palco è liberato dalle quinte e lascia a vista sia i fari che le attrezzature tipiche del backstage.

Con i due attori, che si posizionano fuori dalla scenografia, uno a destra e l’altra a sinistra, entra un tecnico che muove i fari a vista per illuminare i loro volti.

Inizia così Le nostre anime di notte una produzionedel Teatro Carcano in collaborazione con Mismaonda Srl, andato in scena giovedì 30 gennaio presso il Teatro Luciani di Acquaviva delle Fonti all’interno della stagione 2024 del circuito Teatro Pubblico Pugliese.

In scena due nomi noti del teatro italiano. Lella Costa ed Elia Schilton danno voce a Addie e Louis, due ultrasettantenni vedovi che decidono, di notte, di farsi compagnia dormendo insieme.

Una scelta insolita, audace e molto chiacchierata.

Se a diventare improvvisamente vedovi sono due persone relativamente giovani, le si spinge a voltare pagina e darsi una nuova possibilità di essere felici; se questo, invece, succede a chi ha già vissuto gran parte dei propri anni sembra quasi scontato che debbano rimanere soli per quel che rimane della loro non più giovane vita.

Siamo a Hold, una cittadina del Colorado. Una di quelle città dove si conoscono tutti, anche senza conoscersi; dove ognuno sa cosa succede agli altri e dove è impossibile, o quasi, nascondere qualcosa.

(ph. Di marina Alessi)

In questo contesto Addie, interpretata dalla magnetica Lella Costa (diplomata all’accademia dei Filodrammatici attrice, doppiatrice e scrittrice nonché direttrice artistica, al fianco di Serena Sinigaglia, del Teatro Carcano) e Louis, che Elia Schilton (anche lui diplomato all’accademia dei Filodrammatici come attore) rende goffo e delicato, iniziano la loro relazione. Non c’è niente di erotico tra i due che raccontandosi, giorno dopo giorno, le proprie vite svelano anche le loro parti più dolorose e nascoste. Molti i temi che emergono nel lavoro: la solitudine, la fiducia (prima negli altri che in sé stessi), il dolore, il barlume di un amore o l’essere innamorati di un ricordo, l’inadeguatezza vista anche come una colpa.

Tanti gli spunti di riflessione.

Perché ci sentiamo sempre più soli? Cosa ci spinge a giudicare la vita degli altri o la loro felicità? Perché nei momenti di estremo dolore di qualcuno preferiamo fare un passo indietro nascondendoci dietro la volontà di non disturbare piuttosto che farne uno in avanti per condividere un silenzio opprimente o, semplicemente, per offrire una spalla su cui piangere? Chi ci autorizza a entrare a gamba tesa nella vita degli altri per spingerli a fare scelte, che mai avrebbero fatto, solo perché crediamo che quello sia il modo giusto di vivere o, anche peggio, perché la società vuole così?

Il testo di Kent Haruf, riadattato da Emanuele Aldrovandi, risulta lineare nel racconto della relazione tra Addie e Louis, ma manca forse di un quid in più che avrebbe reso lo spettatore più coinvolto. Le tematiche sembrano come delle pennellate appena accennate in un quadro impressionista.

Durante tutto lo spettacolo, inscenato da Serena Sinigallia come un classico dramma borghese, la scenografia viene pian piano meno. Intuitiva l’idea anche se a tratti invadente specie quando il tecnico sposta la scenografia mentre gli attori portano il testo; diventa difficile concentrarsi sul racconto. Probabilmente, come è stato fatto in altri momenti, avrebbero potuto fare tutto Costa e Schilton.

La regia, molto cinematografica, gioca molto con le atmosfere portando il pubblico ora nel presente, ora nel passato; nel silenzio della notte e, subito dopo, in un giardino inglese in cui ridono dei bambini. Uno spettacolo empatico in cui probabilmente tutti hanno desiderato condividere la propria anima di notte con la propria Addie o il proprio Louis.

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