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22/05/2023 di Federica Longobardi

IL COMPLEANNO DI PETER STEIN

Peter Stein è uno dei più importanti artefici del teatro tedesco ed europeo della seconda metà del Novecento. Lui riesce a rinnovare il teatro tedesco nel quale la ricerca, il lavoro sull’attore e sullo spazio scenico, sui tempi e sul tempo della messa in scena diventano provocazione, politica e filologia, espressione artistica condivisa, disvelamento della storia e riconsiderazione della funzione critica e sociale del teatro nel presente. Ora il regista tedesco Stein decide di portare in scena uno degli spettacoli più importanti di Harold Pinter: drammaturgo, regista teatrale, attore teatrale, sceneggiatore, scrittore e poeta britannico. Ha scritto per teatro, radio, televisione e cinema. Gli è stato assegnato il premio Nobel per la letteratura nel 2005. 

“Il compleanno” è messo in scena per la prima volta il 28 aprile 1958 all’Arts Theatre di Cambridge. Purtroppo, non ebbe il successo desiderato, infatti la prima fu considerata un fallimento. Grazie al suo lavoro successivo riuscì a riscuotere successo.  Questo teatro viene considerato “teatro della minaccia”: una commedia che all’inizio sembra apparentemente normale che si evolve in situazioni assurde e minacciose poiché gli attori si comportano in maniera inspiegabile sia per il pubblico che, a volte, per gli altri personaggi.

La vicenda è quella di un giovane, Stanley, che vive nella pensione sul mare di Meg e Petey. È un musicista, forse non lo è, poco importa. Meg organizzerà una festa di compleanno per Stanley che successivamente si trasformerà in un “compleanno d’orrore”, a causa dell’arrivo di due personaggi che, forse, ce l’hanno con lui distrugge l’apparente tranquillità che si era creato. Alla festa viene invitata anche Lulu, giovane amica di Meg.

Interpreti e personaggi:

  • Maddalena Crippa: Meg
  • Alessandro Averone: Stanley
  • Gianluigi Fogacci: Goldberg
  • Alesssandro Sampaoli: Mc Cann
  • Ferdinando Maraghini: Petey
  • Emilia Scatigno: Lulu

La compagnia teatrale è stata straordinaria. In particolare, Lulu interpretata da Emilia Scatigno è riuscita a trasmettere con grande partecipazione le sue emozioni dando prova di avere, nonostante la giovane età, un grande talento.

Il finale di quest’opera è caratterizzato dal non far giungere e dal non fornire nessuna conclusione. L’obiettivo è proprio quello di lasciare allo spettatore la libertà di interpretare in maniera personale e quindi di darsi delle risposte.

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